Estate di ripartenza turistica agli sgoccioli, a trainare la ripresa in Veneto sono stati gli stranieri (+35%), in crescita anche se sotto le attese la domanda italiana (+5). I livelli pre-pandemia sono ancora lontani (-7% sul 2019). Buone le previsioni per settembre.
Così Assoturismo Veneto sul trimestre estivo che si sta concludendo, ma il caro bollette però ha frenato e ridotto i margini della ripresa per le 34mila imprese venete del turismo (l’8% sul totale delle imprese venete) e le agevolazioni messe in campo dal Governo alleviano, solo in minima parte, gli effetti devastanti che un tale rincaro può avere sui conti delle aziende.
Per Assoturismo Veneto sarà necessario pertanto rivedere il credito d’imposta per gas ed energia elettrica aumentando le attuali percentuali troppo basse a fronte degli aumenti.
“Le bollette di luce e gas sono praticamente triplicate e questo ha ridotto di molto i margini per le imprese del turismo, dato che i pacchetti per la stagione estiva sono stati venduti prima degli aumenti. Il quasi ritorno del turismo ai livelli pre-pandemia è sicuramente una buona notizia ma senza interventi concreti a sostegno delle imprese, migliaia di strutture ricettive e attività del comparto non potranno più sostenere la spesa per l’energia e saranno costrette a chiudere” spiega Francesco Mattiazzo, Presidente Assoturismo Veneto, sottolineando come già in passato, del resto, Assoturismo aveva avanzato la richiesta che i comparti del turismo potessero accedere alle stesse misure di sostegno delle imprese energivore.
“In più – prosegue Mattiazzo – Il credito d’imposta compensa, infatti, solo in parte l’aggravio della spesa energetica e interviene solo dopo aver pagato la bolletta maggiorata”.
Insomma, per molte aziende potrebbe essere troppo tardi. Per Assoturismo Veneto, il settore del turismo va quindi sostenuto anche con ulteriori interventi sia di natura fiscale, ad esempio attraverso la riformulazione delle riduzioni IMU, sia con interventi diretti.
“Credo sia evidente poi che, al fine di evitare gli ulteriori rincari che ci attendono nell’ultimo trimestre, come annunciato da ARERA, sia urgentissima la revisione del PUN ovvero delle modalità su cui si forma il prezzo di acquisto dell’energia elettrica e accelerare sul Recovery Fund energetico europeo. Sono invece, personalmente abbastanza scettico sull’utilità di fissare un tetto al prezzo del gas ma, di fronte ad un’emergenza di tale natura anche un simile provvedimento, per un periodo limitato, potrebbe rivelarsi necessario”.