L’agente d’affari in mediazione immobiliare: come svolgere correttamente la professione nel mondo che cambia. Le nuove opportunità del mondo digitale
All’interno della sede provinciale di Confesercenti del Veneto Centrale in Via Savelli, 8 (PD), nel contesto del progetto PID promosso dalla Camera di Commercio di Padova, si svolgerà giovedì 26 ottobre, il convegno dedicato al settore delle agenzie immobiliari “L’agente d’affari in mediazione immobiliare: come svolgere correttamente la professione nel mondo che cambia. Le nuove opportunità del mondo digitale”.
L’evento, con l’obiettivo di mettere a confronto esperienze e tecniche oltre che presentare nuove proposte sui temi dell’adeguamento delle normative nazionali ed europee, sui requisiti d’accesso alla professione, la formazione, il praticantato, la contrattualistica e i rapporti con gli altri attori del mercato immobiliare, vedrà l’intervento di esperti a livello nazionale del mondo di Anama, sindacato di riferimento degli Agenti d’affari in mediazione.
“Sono trascorsi 21 anni da quando nel 2001 veniva aggiornata la legge 39/1989 in merito alle modalità di accesso e abilitazione alla professione di agenti immobiliari. La legge del 1989, e la successiva integrazione del 2001 – dichiara Renato Maffey, presidente ANAMA Nazionale -, prevedeva l’accesso all’attività di agente immobiliare attraverso la frequentazione di un corso specifico seguito o da un praticantato di un anno o da un esame da sostenere presso le camere di commercio. Stiamo parlando di una legge che, per quanto riguarda il praticantato, non ha mai trovato una completa attuazione a causa della mancata emanazione del decreto attuativo da parte del M.I.S.E. per le relative disposizioni regolamentari. Oggi l’Europa chiede espressamente al nostro Paese percorsi alternativi e maggiore flessibilità per l’accesso all’attività di mediazione, ritenendo la situazione italiana non in linea con i dettami europei. ANAMA ha espresso la propria posizione con un documento nel quale ribadisce la necessità di dare piena attuazione alla legge 57 art. 18 del 2001, riguardo il praticantato. Questa risolverebbe le tante problematiche che hanno portato negli ultimi anni a un aumento dell’età media degli operatori (oggi compresa tra 45/50 anni) e una sempre maggiore difficoltà per l’accesso all’attività da parte di nuovi soggetti.”.
Al centro del convegno le principali problematiche dovute ai rischi derivanti dall’avanzamento del mondo digitale, del valore dell’agente immobiliare nei territori urbani non solo come indagine statistica ma anche di recupero degli sfitti e molto altro.
Lo scenario che mostrano i risultati delle indagini svolte dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa nei territori di Padova e Vicenza, lascia intendere che il mondo del commercio immobiliare stia anch’esso vivendo degli alti e bassi: nonostante la variazione dei prezzi tra il primo semestre 2023 e il 2022 sia irrisoria per entrambe le città (rispettivamente un aumento dello 0,4% nel primo caso e un leggero calo del -2,3% nel secondo) vi è un visibile cambiamento nelle compravendite che denotano come ci sia stato un visibile calo del -18,4% per Padova, mentre per Vicenza si mantiene moderato con un -2,7%. Nel caso delle compravendite di negozi, allo stesso modo, si nota un notevole calo per Padova che accusa un -14,5% rispetto allo scorso anno, mentre per Vicenza si registra un boom del +33,5% rispetto al 2022.
I dati raccolti dalle analisi socio demografiche segnalano una differenza ancor più grande per le due città: l’unico dato che accomuna Padova e Vicenza è la richiesta di trilocali che rappresenta rispettivamente il 35,8% e il 38,3% della domanda totale (significativa la richiesta di ville a Padova, che rappresenta il 21% del totale). L’età media degli acquirenti si attesta attorno ai 42 anni nel primo caso e ai 47 nel secondo, con una maggioranza della fascia d’età tra i 35 e i 44. A segnare la differenza più grande è il motivo di locazione, che nella città di Padova vede al primo posto il lavoro con il 45,5% sul totale mentre a Vicenza la semplice scelta abitativa con il 48,3%. Degno di nota il dato percentuale della richiesta abitativa da parte degli studenti che rappresentano il 18,2% del totale, mentre a Vicenza solamente il 10,3%.
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