La qualifica di mensa aziendale per i ristoranti in possesso di contratti di fornitura di pasti.

Con i chiarimenti pubblicarti dalla Regione Veneto il 21 gennaio 2021 al punto 4 si fa completa chiarezza della volontà espressa con il DPCM 14 GENNAIO 2021 ART.2 PUNTO C.
Il DPCM nelle aree ARANCIONE (Veneto) sospende le attività di somministrazione ad esclusione di mense e catering continuativo su base contrattuale senza indicare (come fatto per altre attività commerciali e di servizio) il codice ATECO di riferimento. (Si pensi ad esempio al caso delle enoteche nello stesso punto c sono indicate con il codice ATECO 47.25 limitando l’asporto alle ore 18.00.)
La Regione Veneto con il chiarimento sotto riportato interviene per ricordare che il DPCM non richiama il codice ATECO 56.29 per le attività escluse dalla sospensione ma ne definisce le caratteristiche del servizio.

1) I ristoranti che fanno il servizio mensa “esterno” per aziende convenzionate devono avere il codice Ateco “56.29 Mense e catering continuativo su base contrattuale”?
No. Il DPCM usa la dizione del predetto codice Ateco ma non impone l’intestazione del codice nella visura camerale, la quale non condiziona e limita l’attività che può essere svolta dall’imprenditore.

L’esclusione delle attività di mensa dalla sospensione ha come obiettivo quello di rispondere alle esigenze primarie di milioni (decine di migliaia nella provincia) di lavoratori che usufruiscono del servizio di mensa contrattuale come definito dal TUIR ART.51 COMMA 2 rispondendo quindi alla necessita primaria di quanti lavorano lontano dalla propria abitazione e quindi abbisognano di una pausa mensa che non danneggi la loro salute.
Del resto va ricordato che le Regioni , in tema di turismo e quindi anche di pubblici esercizi, hanno completi poteri amministrativi a cui il Veneto ha provveduto con la legge relativa e che i codici ATECO sono principalmente dei codici statistici e non AUTORIZZATIVI. Il servizio di mensa aziendale quindi può essere svolto su base contrattuale anche al di fuori del codice ATECO.

La Regione Veneto quindi non fa altro che chiarire quanto deliberato dal DPCM che autorizza la continuazione delle mense aziendali.
Del resto il Ministero Competente con la circolare 16/7/1998 nr.188 ha qualificato come ‘ mense aziendali’ anche gli esercizi pubblici limitatamente alle prestazioni di somministrazione di alimenti e bevande realizzate sulla base di specifiche convenzioni con datori di lavoro.
Nella pratica sono quindi sospese tutte le attività di somministrazione ad eccezione delle mense e dei catering resi su base continuativa e contrattuale.

I ristoranti che effettuano l’attività di mensa aziendale sono quindi esclusivamente quelli che hanno in corso questi accordi contrattuali.
Per la stipula dei contratti di fornitura di mensa aziendali presso ristoranti anche se erogato ai fini contrattuali di lavoro dipendente , non è necessario avere il codice ATECO relativo dal momento che i ristoranti sono già in possesso di tutti i requisiti professionali, morali, igienico-sanitari, amministrativi necessari per effettuare il servizio.
In provincia di Padova ci sono 2614 attività con codice ateco di Ristorazione con somministrazione e sono 430 quelle nella città di Padova . (codice 56.10.11) Chiaramente qui troviamo anche alcuni bar e pub con cucina. Secondo le nostre stime parliamo di circa un 10/15% di attività potenziamento interessate per cui quasi 300 esercizi che potrebbero attivarsi con il servizio di mensa.

Ricordiamo che esistono già diverse attività che operano con mense aziendali e molte sono le chiamate che ci stanno arrivando in questi giorni.
Altro chiarimento, riguarda la possibilità di comprendere la cena nell’accordo di mensa aziendale che secondo noi è possibile per tutte quelle aziende che lavorano con turni notturni e quindi per le quali ha senso stipulare un contratto con orari serali.

In sintesi si ha mensa aziendale con:
1- Contratto di ‘mensa aziendale’ ai sensi del TUIR
2- Elenco dei lavoratori dipendenti beneficiari del trattamento di mensa
3- Orari dei turni di mensa
4- Comunicazione al comune del contratto in essere : E’ confermato che non vi sia l’obbligo ma noi lo consigliamo
5- In caso di contratto con più aziende consigliamo di applicare le direttive indicate dalla Regione Veneto nell’ordinanza dello scorso 4 maggio anche se non più in vigore ( sale o spazi separati da azienda ad azienda , rispetto del distanziamento, arieggiamento e sanificazione tra turno e turno)
6- Non ci possono essere persone in attesa all’interno o all’esterno del locale
7- All’esterno deve essere chiaramente indicato che il locale è chiuso e che sono ammessi solo i lavoratori nominativamente indicati dal datore di lavoro e nel rispetto degli orari predeterminati;
8- Ovviamente vanno applicate tutte le norme igienico sanitarie e gli indirizzi anticovid.
9- Il rapporto convenzionale è diretto con l’azienda e non con il lavoratore
10- Anche il rapporto fiscale è diretto tra Azienda e Ristoratore.

Non si è mensa quando:
Non può essere interpretato come servizio di mensa aziendale il pasto pagato con ‘ticket restaurant” o direttamente dall’utente anche se in possesso di partita IVA. (no ai buoni pasto ed alla Partita IVA)
Non può essere considerato un servizio di mensa continuativo il contratto aziendale occasionale stipulato lo stesso giorno della prestazione e non rientrante in un accordo contrattuale aziendale.
La card aziendale per mensa può essere utilizzata solo nelle condizioni descritte nei precedenti punti 1- 2-3

LA CONVENZIONE TRA CONFESERCENTI E CONFARTIGIANATO VUOLE DARE UNA RISPOSTA CONCRETA ALLE ESIGENZE DEI LAVORATORI DELLE AZIENDE CHE POSSONO COSI USUFRUIRE DEL SERVIZIO DI MENSA (SERVIZIO ESSENZIALE) GARANTENDO LA CORRETTEZZA DEL SERVIZIO ED IL RISPETTO DEL DPCM E DEI DIVIETI E DEGLI INDIRIZZI IVI CONTENUTI-
PER QUESTO IL CONSIGLIO A LAVORATORI AZIENDE E RISTORATORI DI UTILIZZARE QUESTA CONVENZIONE

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