DAL 14 MARZO IMPIANTI IN PENOMBRA

In un anno i benzinai, per effetto degli aumenti dei costi di gestione, hanno perso oltre il 30% del loro esiguo margine fisso pari a 0.035 centesimi per ogni litro di benzina erogato. Dallo scoppio della guerra la situazione, già grave, è divenuta insostenibile mettendo seriamente a rischio i lavoratori del settore, che sono 3 mila in tutto il Veneto.


Per questo la Faib Confesercenti ha deciso di mobilitarsi con l’iniziativa “Impianti in penombra”: da lunedì 14 marzo le stazioni di servizio terranno le luci spente (tranne una di sicurezza) dalle 19.00 alle 07.00 per ridurre i costi energetici, in attesa di risposta da parte del Governo, delle compagnie petrolifere e dei retisti privati a cui abbiamo inviato precise richieste. «Vogliamo far capire ai consumatori» spiega Flavio Convento, vice presidente FAIB Nazionale e Presidente FAIB regionale «che siamo dalla stessa parte. Siamo vicini ai cittadini, alle famiglie, l’aumento dei prezzi è un problema che pesa sulle spalle di tutti, anche le nostre».

«Questi giorni sono disastrosi» continua Convento, «se continua così rischiamo di azzerare una categoria. Parliamo di circa 1600 impianti in Veneto che danno lavoro a quasi 3000 operatori del settore. Siamo strozzati dagli aumenti: dall’esposizione per l’acquisto dei prodotti, cresciuti enormemente, ai costi di gestione, soprattutto di energia elettrica (+ 55%) e di gas per chi ne fa uso (+ 23% oggi dopo che era già salito del 40%). Per la nostra categoria, a differenza delle altre, gli aumenti di prezzo coincidono con la riduzione dell’erogato ed il mancato incasso non va a pareggiare nemmeno le spese di gestione dell’impianto».

«Veniamo da un anno, il 2021, in cui abbiamo registrato una crescita inarrestabile dei prezzi: da 1.350 per benzina e 1.250 gasolio, siamo arrivati a chiudere l’anno in alcuni casi a 1,850 e 1.750. La situazione non è migliorata nei primi due mesi di quest’anno in cui abbiamo subito un ulteriore incremento del 20%, ma da quando è scoppiato il conflitto, in pochi giorni siamo al +30%.

I prezzi al self hanno superato i 2.2 euro al litro per gasolio e benzina, al servito anche 2,7. Quindi se un anno fa con 20 euro di benzina si acquistavano circa 15 litri, oggi non si arriva 8 litri. Ciò significa che un’auto media, con 20 euro di carburante, percorrerà sui 100 chilometri».

«In un anno i benzinai, per effetto degli aumenti dei costi di gestione, hanno perso oltre il 30% del loro esiguo margine fisso pari a 0.035 cent al litro. Ricordiamo che il prezzo finale a litro non è determinato dal gestore. Forse l’unica categoria al mondo che quando aumenta il prezzo di vendita del prodotto, non solo non ci guadagna, ma ci rimette.

Stando così le cose, partirà una prima protesta generale dei gestori:

IMPIANTI IN PENOMBRA

Da lunedì 14 marzo le stazioni di servizio terranno le luci spente (tranne una di sicurezza) dalle 19.00 alle 07.00 per ridurre i costi energetici, in attesa di risposta da parte del Governo, delle compagnie petrolifere e dei retisti privati a cui abbiamo inviato precise richieste.

Queste le richieste al Governo:

1) l’immediata sterilizzazione dell’iva sui prezzi dei carburanti, per fare in modo che ogni aumento non sia gravato anche del 22% di iva;

2) il credito d’imposta sulla parte eccedente di sovrapprezzo di energia elettrica rispetto alla media corrisposta nel 2019;

3) l’abbattimento al 100% delle spese per tutte le transazioni elettroniche a favore di banche e dei vari circuiti finanziari o di intermediazione;

4) L’apertura di un Tavolo di crisi del settore presso il Ministero della Transizione energetica

Mentre alle compagnie petrolifere e ai retisti privati:

1) ulteriori 2 giorni di dilazione nei pagamenti dei carburanti;

2) un intervento immediato di sostegno sui costi elettrici, che non possono essere scaricati solo sui gestori, poiché i costi di energia elettrica, la luce, sono necessari ad assicurare i rifornimenti, serve ad illuminare i piazzali e porre in evidenza i marchi distintivi del punto vendita;

3) La revisione/ripartizione negoziata della tabella dei costi di gestione.

La FAIB del Veneto ha chiesto sostegno ai Parlamentari Regionali inviando una lettera ieri, in modo che sostengano, assieme alla categoria, la necessità di un tavolo di concertazione ministeriale in cui mettere in atto azioni e sostegni reali.

Senza risposte immediate non ci sono alternative: sarà a rischio la normale attività. Per questo, nel rispetto della drammatica situazione, ci riserviamo di valutare, insieme alle altre due Federazioni dei gestori, ogni iniziativa di protesta nessuna esclusa, al fine di tutelare le imprese rappresentate.


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