Il Tavolo delle categorie economiche ha incontrato il direttore dell’Ulss 7 Carlo Bramezza
Il tavolo delle categorie economiche ha incontrato, lo scorso venerdì 16 aprile, il nuovo direttore dell’Ulss 7 Carlo Bramezza. Con l’occasione, il tavolo delle categorie economiche si è reso disponibile a collaborare per realizzare un raccordo tra le competenze sanitarie e il territorio, anche dal punto di vista politico nei limiti delle proprie competenze.
Flavio Convento, coordinatore, del Tavolo delle Categorie Economiche:
«Abbiamo apprezzato la visione del direttore – spiega il coordinatore, del Tavolo delle Categorie Economiche (composto da Confesercenti, Confartigianto, Confindustria, Coldiretti, Apindustria e Confapi) Flavio Convento – e la sua volontà di portare all’interno della sanità locale delle eccellenze che sappiano attirare pazienti anche da altri territori. Ci siamo trovati d’accordo, inoltre, sulla necessità di distribuire le competenze fra i tre poli ospedalieri di Asiago, Santorso e Bassano. Se questo verrà fatto in modo equilibrato, sarà possibile valorizzare le specificità locali, e quindi la diversità, come punto di forza. Al contempo, teniamo però a sottolineare che ciascun ospedale deve essere in grado di gestire in autonomia le urgenze. È evidente che l’infrastruttura c’è» conclude Convento, «la diversità nell’impostazione del polo di Bassano rispetto a Santorso e Asiago sono elementi di cui il direttore dovrà tener conto. Ci sembra abbia chiara la situazione e le azioni da mettere in campo per arrivare una soluzione che sia vincente di tutti e tre i poli».
Andrea Visentin, presidente del Raggruppamento Bassano di Confindustria Vicenza:
«Confindustria Vicenza» prosegue il presidente del Raggruppamento Bassano di Confindustria Vicenza, Andrea Visentin «si è sempre adoperata per accrescere l’attrattività del nostro territorio, che si esprime soprattutto attraverso le sue best practices, le sue eccellenze. Una di queste è e dev’essere la sanità. Crediamo anche che la coesione sia un valore indiscutibile di un territorio e di una comunità, motivo per cui sosteniamo con convinzione l’azione intrapresa dalla Direzione Generale dell’Ulss 7 Pedemontana per il coordinamento dei tre poli ospedalieri e l’integrazione delle competenze. Collaborazione e sinergia devono essere le parole d’ordine».
William Beozzo, Presidente di Confapi:
«Il direttore Carlo Bramezza» aggiunge il Presidente di Confapi William Beozzo «è persona preparata e competente saprà gestire l’Ulss 7 nei migliori dei modi. L’associazione che rappresento è soddisfatta della disponibilità di collaborazione per creare un protocollo con l’Ulss 7 per poter utilizzare le Hub di Confapi come spazi per le vaccinazioni dei nostri associati e dipendenti che non hanno le strutture idonee per poterlo fare in sede».
Sandro Venzo, Presidente bassanese di Confartigianato:
«Le prestazioni sanitarie in questa fase della vita del nostro paese sono di una rilevanza come mai in precedenza» afferma Sandro Venzo presidente bassanese di Confartigianato «questa situazione responsabilizza anche le associazioni di rappresentanza come le nostre che possono svolgere un ruolo sociale funzionale agli obiettivi sanitari attuali e post emergenza. Accogliamo con favore quindi la visione che il dott. Bramezza ha esposto e condividiamo l’equilibrio che cercherà di raggiungere in un contesto così complesso come quello dell’ASL 7. Possiamo garantire il nostro pieno appoggio e collaborazione tramite un dialogo costante».
Manuel Maraschin, Direttore di Apindustria Confimi Vicenza:
«Il Direttore Bramezza – conclude Manuel Maraschin, Direttore di Apindustria Confimi Vicenza – porta con sé una esperienza di successo nell’integrazione di aziende sanitarie con specificità territoriali differenti e questo gli sarà molto utile per il lavoro da fare in ULSS 7. È altrettanto importante che abbia sottolineato da subito la volontà di valorizzare tutte le strutture esistenti e di voler puntare all’eccellenza, distribuendo le competenze sui tre poli. Saremo al suo fianco nello sforzo di superare storiche “incomprensioni” interne al territorio che rischiano – su questo Bramezza è stato molto chiaro – di danneggiare irreparabilmente la qualità complessiva dell’offerta sanitaria».