Il presidente Nicola Rossi solleva qualche perplessità sui risultati del sondaggio sul tram a Padova
Non nasconde alcune perplessità, il presidente di Confesercenti Nicola Rossi, alla lettura dei risultati dell’indagine sulla percezione dei padovani al tram di Padova. Per prima cosa il periodo in cui è stato realizzato, a marzo, quando i disagi causati dal tram erano ancora limitati e lontani da quello che succederà da adesso in avanti. Questo potrebbe aver influenzato positivamente le risposte dei partecipanti, rendendo i risultati meno rappresentativi dell’opinione pubblica generale.
Nonostante il dato che mostra un’opinione positiva del tram da parte di oltre l’80% degli intervistati, Rossi ritiene che tale dato sia “assolutamente irrilevante ai fini statistici“, considerando il campione coinvolto limitato e che ci dice che circa il 50% dei rispondenti sia inoccupato e quindi sicuramente non rappresentativo di chi subirà i maggiori danni dai lavori ovvero le attività commerciali ed economiche, nonchè il periodo in cui è stato condotto il sondaggio.
“Il sondaggio va bene farlo, ma bisogna farlo sentendo chi verrà investito dai lavori e subirà l’impatto maggiore, ovvero le attività economiche, commerciali, artigianali delle vie interessate”.
Il presidente accoglie con favore la volontà dell’amministrazione comunale di mantenere un dialogo aperto con le categorie commerciali. «Invece di limitarsi a sconti sull’occupazione del suolo pubblico e sulle tasse sulla pubblicità, auspichiamo che gli incentivi per le attività commerciali interessate dai lavori del tram vengano estesi ad altri ambiti, includendo la riduzione o l’esenzione dalla tassa sui rifiuti e da altre imposte comunali pertinenti»
Poi Rossi va oltre e si allarga il ragionamento e lancia una proposta “Il Comune dovrebbe commissionare uno studio che tenga conto delle modifiche dei flussi delle persone alla luce dei lavori, ma non solo nelle zone di passaggio del tram, anche nelle altre per capirne eventuali nuove opportunità economiche e di insediamento. Cosa accadrà nel 2026? Quali saranno le strade di maggior passaggio dei flussi? Vogliamo favorire l’insediamento di nuove attività e contribuire a mantenere la vitalità commerciale dei quartieri e a contrastare il fenomeno della desertificazione. Incentivare l’apertura di nuovi negozi e attività commerciali in prossimità del tracciato permetterebbe di sfruttare al meglio questo potenziale e di creare un ambiente urbano più vivace e dinamico. Ma con un’attenzione alla necessità di parcheggi. Seguiamo il modello veronese, piccoli parcheggi attorno al centro, ma fuori dalle mura storiche. Senza dimenticare tre park di grandi dimensioni a pochi metri da Piazza Bra”.
Sostegno alle piccole imprese. “I piccoli negozi, da sempre presidio del territorio, sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti e alle sfide del mercato. Offrire loro un supporto concreto per trasferirsi nella zona del tram significherebbe tutelare la loro esistenza e il loro ruolo fondamentale nel tessuto sociale ed economico dei quartieri”.
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