Guide turistiche, nel 2021 fatturato sceso di oltre l’80% rispetto al 2019
Sono circa un centinaio le guide turistiche operanti nel territorio Padovano, anche se ancora manca un elenco preciso e aggiornato (è attualmente in compilazione da parte della Regione). Di queste, circa una metà sono libere professioniste, per lo più donne. Per loro, il 2020 è stato un anno da dimenticare. Secondo l’elaborazione dell’Osservatorio Economico della Confesercenti del Veneto Centrale, in media hanno fatturato (nell’arco dei dodici mesi) solo un migliaio di euro, a fronte dei circa 30mila abituali.
A tamponare la situazione, evidentemente insostenibile, sono arrivati prima gli aiuti del Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), a dicembre 2020, e poi della Regione Veneto (per chi li riceverà).
Quest’anno si sperava in un rilancio del turismo, che in parte c’è stato: l’estate 2021, infatti, ha segnato la ripartenza della ricezione a Padova e nel Veneto, con un buon giro di arrivi nelle strutture alberghiere, soprattutto nella zona termale. Ma questo non si è tradotto nel ritorno dei grandi gruppi organizzati, che danno lavoro non solo alle guide ma anche ai musei, ai centri culturali, alle ditte di trasporti e alle attività di ristorazione abituate a lavorare con queste soluzioni. Tanto che, per quanto riguarda le guide padovane, il fatturato atteso 2021 si attesterà mediamente sui 5mila euro. Il calo, quindi, è di oltre l’80% rispetto al pre-Covid.
Grandi assenti del 2021: i gruppi organizzati
Secondo quanto riferito dalle guide associate alla Confesercenti, diversi sono i problemi che stanno colpendo la categoria a causa del covid. Manca il contatto con le grandi agenzie di viaggio, e manca molto il grande pubblico internazionale, quello che arriva in grossi gruppi organizzati e che fa girare l’economia. L’organizzazione imposta dalla necessità di arginare la pandemia è molto diversa dalla precedente, e le guide padovane hanno prontamente risposto adeguandosi alle nuove richieste. Una parte del servizio è oggi studiato per piccoli gruppi, con un’offerta che rimane di grande qualità. Tuttavia, l’impatto economico è ovviamente ridotto.
A scoraggiare alcuni, forse, anche il fatto che la spesa media per i gruppi organizzati è aumentata, perché riducendosi il numero di fruitori le quote individuali si alzano. In altri tempi ci si spostava anche con 30/40 persone al seguito, oggi non più di 20 (ma solitamente molti meno). In più ora è caldamente consigliato l’uso delle “radioguide” (ovvero un sistema wireless con microfono, trasmettitore senza filo e ricevitori con cuffia che prima erano facoltative e hanno un costo non indifferente) e alcuni siti turistici hanno modificato il costo del biglietto comitiva.
Fermo anche il turismo scolastico
Sul fronte del turismo scolastico è in forse ovviamente anche quest’anno: il Ministero ha concesso le gite, anche se solo in regioni bianche, ma organizzarle richiede un’assunzione di responsabilità importante. E molti dirigenti scolastici, fanno presente le guide di Confesercenti, preferiscono non rischiare.
Va detto che lo stop dello scorso anno, per certi versi, ha avuto anche degli effetti positivi: per molti è stato l’occasione per riorganizzare il proprio lavoro, migliorare la comunicazione, innovare gli strumenti digitali. C’è chi ha aggiornato il sito, chi aperto il servizio di booking online, chi ha investito sui social e chi ha studiato nuovi percorsi. Sono nati nuovi itinerari che valorizzano il turismo slow e di prossimità, includono visite ai centri minori, momenti conviviali e spostamenti su due ruote o sull’acqua. I Distretti del Commercio, in questo, hanno avuto un ruolo importante, agevolando il rapporto con i piccoli centri urbani e favorendone il rilancio.
Distretti del commercio: un trait d’union tra turismo e commercio
«Proprio grazie ai progetti nei Distretti del Commercio», dichiara Alessandra Trivellato responsabile Sviluppo Confesercenti del Veneto Centrale, e coordinatrice delle azioni Confesercenti nei vari distretti, «siamo riusciti a fare sinergia tra turismo e commercio, creando degli itinerari “turistico-commerciali” e quindi promuovendo i territori ed i suoi attori principali a livello economico, i commercianti e gli esercenti».
«Non abbiamo inventato nulla, abbiamo messo insieme quello che già veniva offerto dandogli una forma accattivante. Le guide turistiche sono state indispensabili per questo. Con loro abbiamo creato, ad esempio, l’itinerario della Fragola a Camposampiero. Un evento che offre la possibilità di conoscere la città medievale e le sue perle nascoste passando per i negozi ed i ristoranti della città con offerte legate al prodotto fragola che ormai è diventato un attrattore per Camposampiero grazie alla sua Festa storica di maggio. Oppure l’itinerario delle Botteghe storiche a Montagnana e a Cittadella che vede il racconto storico delle botteghe integrato con la storia della città. O una visita di Piove di Sacco “anche se Piove” o ancora una passeggiata con i propri animali fedeli (i cani) senza dimenticare un occhio allo shopping. Insieme itinerari e percorsi che possano soddisfare le esigenze di tutti».