FAIB Confesercenti sul ripristino delle accise: “Senza sgravi fiscali possibili rialzi”
Nessuna proroga degli sgravi fiscali previsti dal Decreto Legge n. 179 del 23 novembre 2022 contenente “Misure urgenti in materia di accise sui carburanti”, che già prevedeva una riduzione delle agevolazioni fiscali di circa 10 centesimi al litro rispetto alle misure contenute nel Decreto Legge n. 38 del 2 maggio 2022.
Pertanto, dal 1 gennaio 2023 il prezzo del carburante è tornato a salire nei display dei totem delle stazioni di rifornimento di tutta Italia. E molti automobilisti se ne sono già accorti, visto l’aumento considerevole del prezzo, arrivato a superare gli 1,8 euro al litro per la benzina e 1,9 euro al litro per il gasolio.
Il Presidente Regionale Faib Confesercenti Flavio Convento fa il punto: “Si stima che la reintroduzione delle accise sul carburante avrà un impatto pari a 5 miliardi di euro sulle tasche degli Italiani per il 2023 e inciderà dello 0,4% sull’inflazione. Speravamo che lo sgravio fiscale introdotto dai decreti del 2022, non fosse una misura emergenziale, ma permanente e strutturale. Alla data 31 dicembre 2022 il costo del gasolio equivaleva a quello registrato al 31 gennaio 2021, il prezzo a cui hanno fatto rifornimento gli automobilisti più previdenti con la “corsa ai distributori” di San Silvestro. In generale, speriamo che tutti gli automobilisti possano beneficiare ancora di questo sgravio che, ha fatto risparmiare complessivamente 7,3 miliardi di euro negli scorsi mesi, portando benefici a tutti i consumatori.
Fortunatamente, per il momento la reintroduzione delle accise è stata compensata dalla diminuzione del prezzo netto del carburante, grazie all’abbassamento delle quotazioni del petrolio al barile. La categoria dei gestori degli impianti di rifornimento è attualmente molto preoccupata, perché nello stato attuale, non può escludere l’impennata dei prezzi registrata a marzo dello scorso anno.”