ENOTURISMO TRAINO PER LA RIPARTENZA

Se il vino e la ristorazione made in Italy possono tutto sommato brindare, almeno fino ad oggi, ad un 2022 di ripresa piena, altrettanto può farlo il turismo veneto, che proprio all’appeal di territori rurali, borghi, cantine, vini, cucine, aziende agricole e ristoranti, deve molto del suo successo. 

Dopo un buon aumento dei flussi turistici osservato già nel 2021, nei primi sette mesi del 2022 gli arrivi e le presenze turistiche sono risultati in crescita in tutte le principali aree regionali  nelle quali è particolarmente sviluppato l’enoturismo : Soave e Valpolicella nel veronese e Conegliano-Valdobbiadene (Treviso) .

Si tratta di un valore ancora inferiore rispetto al 2019, ma che comunque fa ben sperare in termini di ripresa, tanto che le attese degli operatori sono positive.

Un segnale importante di questa tendenza è dato dal boom di ricerche e prenotazioni successivo all’introduzione della categoria Vigneti” sul sito di Airbnb  (che comprende 4.000 alloggi all’interno o nei pressi delle vigne italiane).

I DATI DI AIRBNB: IL VENETO AL NONO POSTO EUROPEO 

 dati di Airbnb relativi all’attività di hosting posiziona infatti il nostro Paese nella top 10 europea per il 2022  con ben due regioni italiane che rientrano tra le eccellenze: la Toscana, terza regione del continente per guadagno generato con circa 2.600 euro per host, e il Veneto al nono posto con circa 2.400 euro.

 Per questo motivo l’enoturismo può essere il vero ‘turismo della ripartenza’.

IL COMMENTO

Si tratta di un turismo di prossimità, economicamente accessibile, integrabile con altre esperienze culturali, gastronomiche, naturalistiche, fruibile anche a piccoli gruppi, praticabile all’aperto preferendo spesso la vigna alla cantina” – spiega Francesco Mattiazzo, Presidente Assoturismo Veneto  “Il Veneto ha una grandissima tradizione vinicola e può vantare alcune delle mete più ricercate, anche dai turisti stranieri, come la Valpolicella, terra del celebre Amarone, e le Colline di Valdobbiadene e Conegliano. In queste zone gli amanti del turismo enogastronomico hanno moltissime opportunità basti pensare ad Asolo, alle città murate di Soave e Marostica, i Colli Berici, i Colli Euganei, i Monti Lessini e, tutte immerse in splendidi paesaggi impreziositi da borghi che conservano molto delle loro origini”

Per queste aree l’ospitalità rappresenta la chiave di volta per la ripartenza nello scenario post-Covid: un asset importante, su cui esiste ancora un potenziale inespresso.

 Nonostante il quasi ritorno alla normalità, ci si attende che alcune nuove tendenze del turismo post-covid che si consolideranno negli anni futuri, rendendo indispensabile per gli operatori turistici una più attenta revisione e innovazione dei servizi offerti.

A fare la differenza è sempre più il tema dell’esperienza globale, che conquista soprattutto se alla degustazione si accompagna il racconto del vino, il paesaggio circostante, l’accoglienza generale. 

L’enoturismo coinvolge un patrimonio collettivo che costringe tutto un territorio a collaborare – conclude Mattiazzo –  Lavorare in squadra, puntare sulla formazione e non rinunciare all’identità territoriale sono elementi su cui costruire il turismo del futuro”.

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