DOV’È FINITO IL MOBILITY MANAGER?
“Mi stupisce l’intervento del Vicesindaco sui parcheggi, dichiara il Presidente Confesercenti Nicola Rossi.
Ci eravamo lasciati qualche mese fa con la notizia che l’amministrazione avrebbe assunto un mobility manager per la città. Proposta che ci aveva convinto perché sarebbe diventato uno strumento importante per definire le esigenze della mobilità padovana.
Un tecnico altamente preparato che avrebbe analizzato e studiato la situazione della viabilità, dell’accesso, dei parcheggi, del servizio pubblico per dare risposte concrete oggi ma con un preciso progetto per il domani.
A tutti sta a cuore la vivibilità della nostra città. Città che, come più volte ribadito, non può diventare un museo a cielo aperto.
Mi stupisce quindi l’intervento sulla pagina social di Lorenzoni. Perché porre un veto su una proposta interessante quando non abbiamo ancora un quadro dettagliato?
Oggi possiamo dire che in città, tra le 7.30 e le 9 del mattino, entrano 80/100 mila persone. Si tratta di un’ora e mezza molto delicata che vede l’arrivo sopratutto di lavoratori e studenti. L’idea che sta passando sempre di più è di lasciare le macchine il più lontano possibile dalla città e far arrivare le persone con i mezzi pubblici. Rispetto a questo, il servizio pubblico , quante persone è in grado di trasportare in una fascia oraria ben precisa e così diversa dalle altre? Perché a Padova è questo l’orario più critico, quello dell’arrivo. Certamente il parco bus Padovano è ben rifornito ma quanta gente può soddisfare tra le 7.30 e le 9? Con quali mezzi dovrebbero arrivare quei cittadini che non sono serviti dal servizio pubblico? La gente deve poter arrivare a Padova, su questo non possiamo sbagliare ed un progetto che vede ai prossimi 20/30 anni è indispensabile.
Il secondo problema riguarda l’afflusso dei visitatori. Le persone vengono a Padova dai comuni limitrofi e dalle alte province per la nostra offerta commerciale qualificata. Abbiamo una struttura di negozi di moda di grande qualità. Queste persone vengono in altre fasce d’orario, magari più pomeridiane. Di sicuro non arrivano a fare shopping il lunedì mattina, ma arrivano soprattutto nei fine settimana. Per loro c’è bisogno di parcheggi e non mi si venga a parlare di occupazione media degli stalli. Perché il problema non è la media della sosta, ma i picchi di sosta che avvengono in giornate precise e tempi ben ristretti. Ecco perché ci piace l’idea del mobility manager, perché dobbiamo analizzare attentamente i flussi, gli orari, i giorni.
Quindi mi chiedo, e torno all’intervento del vicesindaco, se abbiamo già i progetti e sappiamo già cosa fare, perché assumere un mobility manager ?”