Sanzioni POS scattano dal 30 giugno

Dal 30 giugno 2022 scattano le sanzioni per chi rifiuta pagamenti tramite POS. In anticipo di 6 mesi la norma prevista dall’articolo 19-ter della Legge di conversione del decreto PNRR n. 152/2021.

La sanzione amministrativa per l’esercente che dovesse rifiutare la transazione prevede due voci: una fissa di 30€ più il 4% del valore della transazione rifiutata. Una misura introdotta per contrastare l’evasione fiscale, in parallelo alla riduzione del limite per l’uso del denaro contante.

Prima di una ‘stretta sui Pos’, e delle sanzioni,  sarebbe necessario intervenire sul taglio sostanziale delle commissioni pagate dagli esercenti sulla moneta elettronica. Un tema più volte promesso ma realizzato solo in minima parte. Così Confesercenti in una nota ufficiale.

Tra progetti di sanzioni, lotterie e obblighi vari, il rischio è sempre lo stesso: concentrare il peso della lotta all’evasione sulle spalle degli esercenti. E questo mentre le grandi piattaforme internazionali che operano sull’online godono ancora di un regime fiscale favorevole, che permette loro di pagare un quinto rispetto agli altri.

Sia chiaro: il contrasto all’evasione, che danneggia non solo l’erario ma anche le imprese oneste creando intollerabili distorsioni della concorrenza, rimane sacrosanto. Quello che chiediamo è che non venga perseguito con provvedimenti onerosi per le attività. Servono incentivi, non sanzioni, a partire da un taglio significativo dei costi d’utilizzo di carte e bancomat.

Siamo favorevoli ad incentivare la moneta elettronica

Sicuramente un vantaggio per tutti, visti i rischi di sicurezza derivanti dalla gestione del contante. È però essenziale individuare un reale e concreto punto di incontro tra le misure di incentivazione alla moneta elettronica e le esigenze delle imprese, accompagnando tali misure con decise riduzioni delle commissioni applicate per l’accettazione di carte di credito e di debito, da azzerare per importi fino a 50 euro.

Va promossa, allo stesso tempo, la competizione tra carte di credito e di debito e i sistemi di pagamento tecnologicamente più evoluti, come quelli next-gen, il cui costo per gli esercenti è già oggi notevolmente inferiore: un dato di fatto che non è più possibile ignorare.

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