Dai complementi d’arredo all’ospedale per gli orsetti Le vetrine rinascono grazie al progetto “Meantime”

Grazie ai finanziamenti della Regione per il Distretto si realizza il progetto di rigenerazione urbana lanciato da Confesercenti e Cescot con il Comune di Cittadella, per rivitalizzare gli sfitti commerciali del centro storico

Dall’ospedale degli orsetti al cucito creativo, dal mercatino dell’usato all’arredo casa. E c’è anche una mamma che si è reinventata creativa per bambini, aprendosi una seconda chance nel mondo del lavoro. Sono tre, per ora, le vetrine che hanno riaperto, nel centro storico di Cittadella, grazie al progetto Meantime, proposto da Cescot Veneto, Centro Studi Confesercenti, insieme al Comune di Cittadella.

La prima fase del progetto, avviato a fine 2020, ha visto la mappatura di tutti gli sfitti commerciali nella zona del centro storico: ne sono risultati una trentina. Dei proprietari di questi negozi, cinque hanno aderito alla proposta di Cescot, concedendo lo spazio in comodato gratuito, per dieci settimane. A novembre scorso si è quindi aperto il bando (Re-open) per trovare le attività da inserire in queste cinque vetrine. L’idea era di aprire nel periodo natalizio ma, data la difficile situazione sanitaria, l’inaugurazione è slittata di alcuni mesi: così l’8 maggio sono partite tre attività, aggiungendosi alle altre già presenti, che sono: Amber Viaggi, Birra Cittadella, VintageMe! Mara, Dimora Immobiliare, Arcobaleno e poi, Pizzeria alla Cittadella.

«Meantime» spiega Nicola Rossi, Presidente Confesercenti del Veneto Centrale «è un progetto pilota. Si tratta di un’azione concreta che stiamo portando avanti nei Distretti del Commercio per incentivare il recupero dei vuoti commerciali e rilanciare il mercato delle locazioni. A Cittadella abbiamo dato avvio ad un percorso che unisce gli interessi delle imprese e dei commercianti insieme a quelli dei proprietari di immobili, perché un negozio chiuso è un danno enorme per tutti, che ricade sull’intero sistema città».

Il “temporary store” durerà dieci settimane e darà occasione ai cittadini di riscoprire, al contempo, vetrine ed angoli di città che erano rimasti a lungo dimenticati.

Love Couture

Carolina Tessarolo è una giovane creativa: ha un laboratorio sartoriale dove realizza abiti e accessori di vario tipo. Ogni articolo è un oggetto unico, pensato (quasi) su misura per il cliente. La sua idea imprenditoriale (già avviata a Cittadella con il negozio in via Indipendenza) nasce dal desiderio di esprimere un concetto di moda senza etichette: libera, dinamica, e dalla mente aperta. Love couture, è amore, passione ed artigianalità, che si traduce in prodotti unici e dallo stile inconfondibile.

Ale Soft Craft

Alessia Antonello è mamma di due bambini. Soprattutto dopo la nascita del secondo ha riscoperto il piacere del cucito, prima per sé stessa e poi iniziando a vendere alcune delle sue creazioni. Nel progetto Meantime ha visto l’occasione per venire allo scoperto e mostrare il proprio lavoro. Realizza abiti, bavaglini, kit asilo e molto altro.

Ospedale degli orsetti

Da un’idea di Laura Cavestro, titolare di Civicovent8, nasce “L’ospedale degli orsi, quanti bimbi sono accorsi”. Un laboratorio creativo dove la protagonista è la macchina da cucire: qui i bimbi possono portare i loro pupazzi più vecchi e malconci, a cui tuttavia non vogliono dire addio: ne usciranno in forma smagliante.

Collaborano a questo progetto anche le signore del Centro Servizi per Anziani di Monselice, dove Cavestro ha attivato una “Officina Creattiva”. Le signore stanno realizzando, attraverso il riuso di lana di scarto, le copertine per i letti dell’ospedale degli orsi, realizzati anch’essi con legno riciclato.

Angoli di Mondo coop sociale

La cooperativa opera a Padova da 35 anni, sia nel commercio equo e solidale sia nel recupero dell’usato. A Cittadella si occupa solo di commercio equo e solidale, e questa poteva essere l’occasione buona per portare in centro anche il mercato dell’usato: un’idea che ben si sposa con il progetto stesso, unendo il riutilizzo di spazi vuoti con la valorizzazione di oggetti che, altrimenti, diventerebbero rifiuti.