YES I STARTUP: sei imprese innovative fondate da giovani under 30 in partenza grazie a Confesercenti del Veneto Centrale
In un periodo come quello attuale, che vede il mondo del lavoro in profonda crisi e numerose attività a rischio chiusura, Confesercenti “mette le ali” a sei giovanissimi aspiranti imprenditori. Ragazzi con meno di trent’anni che hanno una propria idea d’impresa e sono disposti a mettersi in gioco per realizzarla.
Il progetto
Con il progetto “Yes I Startup” Confesercenti ha dato loro l’opportunità di intraprendere un percorso di formazione e avvio all’impresa, oltre all’accompagnamento verso il finanziamento iniziale. A questo abbiamo aggiunto un tassello in più mettendogli a disposizione uno spazio interno all’associazione dove lavorare in coworking, ed usufruendo di tutti i servizi di segreteria e delle utenze».
«Il progetto “Yes I Startup”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – spiega Isabella Morabito, responsabile del progetto – offre percorsi di formazione e accompagnamento gratuiti di 80 ore (60 di gruppo e 20 individuali), rivolti a giovani under 30 iscritti al programma Garanzia Giovani e intenzionati ad avviare una propria attività imprenditoriale. Il corso offre strumenti e conoscenze per sviluppare in modo definito l’idea imprenditoriale ed elaborare il Piano d’impresa – Business Plan, nell’ottica di accedere ai finanziamenti di “SELFIEmployment”».
Nicola Rossi, Presidente Confesercenti del Veneto Centrale
«Per quanto riguarda l’impresa – continua Nicola Rossi Presidente Confesercenti del Veneto Centrale – lo scenario in Veneto non è confortante: una recentissima indagine dell’Osservatorio Economico Confesercenti ci dice che nel centro storico di Padova ci sono attualmente 171 vetrine vuote. Un record, sono 37 in più rispetto ad un anno fa e 57 in più rispetto al 2018, quando gli sfitti erano 114. In altre parole, in due anni gli sfitti commerciali sono aumentati di un terzo. Anche sul fronte dell’occupazione, ovviamente, la crisi pesa: nel 2020 a Padova si sono aperte solo 1600 posizioni, a fronte delle 6-8mila degli ultimi anni. In un contesto come questo, non possiamo che incoraggiare e plaudere all’impegno dei giovani che, nonostante tutto, gettano il cuore oltre l’ostacolo e si lanciano in un progetto innovativo, sfidando tutte le congiunture sfavorevoli. A loro va tutto il nostro incoraggiamento per la loro personale avventura. E tutto nostro sostegno, che concretizziamo in questo progetto e nella possibilità di lavorare per 12 mesi presso uno spazio dedicato all’interno della nostra struttura, senza sostenere le spese dell’affitto».
Fabio Bui, Presidente della Provincia di Padova
«Accompagnare i giovani nel percorso che porta a trasformare un’idea in impresa risponde in modo concreto alla crisi che stiamo vivendo – spiega il Presidente della Provincia di Padova, Fabio Bui – Un plauso particolare a Confesercenti e a Cescot Veneto per aver dedicato nel progetto “Yes I Startup” molto spazio alla formazione: solo sviluppando una grande capacità di progettazione e di innovazione i nostri giovani sapranno rispondere alle sfide che quotidianamente dovranno affrontare. Complimenti ai sei under 30 che hanno saputo proporre idee imprenditoriali attraenti e a Confesercenti che ha elaborato una strategia concreta di sostegno ai giovani: ritengo che questo sia il modo migliore per sostenere il successo dei nostri giovani, per valorizzare i loro talenti e per premiare le loro eccellenze».
Franco Pasqualetti, Vicepresidente della Camera di Commercio di Padova
«Le Start up innovative sono il motore del cambiamento» aggiunge Franco Pasqualetti, Vicepresidente della Camera di Commercio di Padova. «Dal Dopoguerra, Padova e il Veneto si confermano terra di start up e oggi più che mai l’innovazione e la creatività dei giovani sono materia prima per il rilancio post Covid e per una nuova crescita economica. Padova è infatti da tempo “regina” assoluta a livello Veneto e in tutto il Nordest per quanto riguarda la costituzione di start up innovative. Con oltre 300 startup innovative la provincia di Padova si classifica al 6° posto nella classifica nazionale delle città con maggiore densità di startup dopo Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna, rafforzando così il valore del capoluogo a livello nazionale in termini di sviluppo innovativo. L’iniziativa che viene quindi oggi presentata da Cescot e Confesercenti si inserisce in un contesto decisamente dinamico. L’ecosistema dell’innovazione non sembra del resto avere risentito del prolungato periodo di emergenza sanitaria e l’Ente camerale è convinto che esso risulterà centrale per accelerare il processo di digitalizzazione del Paese e del nostro territorio».
Le idee d’impresa
Anna Meneghetti – Brand abbigliamento donna (già finanziata)
Propone la creazione di un marchio di abbigliamento femminile «dall’identità italiana, vibrante e nostalgica, dove i capi sono attentamente confezionati secondo metodi sartoriali e dove la cura per il dettaglio e l’accurata scelta dei tessuti rendono il capo durevole nel tempo e regalano un valore aggiunto per chi lo indossa».
L’idea d’impresa prevede, inoltre, la creazione di un sito e-commerce in cui la clientela potrà acquistare il prodotto finito direttamente online, beneficiando della comodità della spedizione online senza rinunciare alla cura della confezione (anch’essa attentamente studiata da Anna Meneghetti).
Roberta Cacciatore – Laboratorio di ceramica artistica (già finanziato)
Uno spazio di ricerca artistica, personale e collettiva, ma anche un luogo d’incontro, di produzione e di sperimentazione. Questo il progetto di Roberta Cacciatore, pronta ad aprire un atelier che si propone da un lato come spazio dove vendere le proprie creazioni e, dall’altro, come laboratorio aperto ai visitatori di tutte le età che desiderano cimentarsi con le arti creative. Un luogo inclusivo e un punto d’incontro per artisti e neofiti.
Andreina Colon – Editoria per l’infanzia (già finanziato)
Esperta nella promozione della cultura come nell’arte della rilegatura, Andreina Colon desidera creare una sua casa editrice di libri per l’infanzia. Propone di raccogliere opere adatte ad un pubblico di bambini e bambine tra i 7 e i 15 anni, principalmente letteratura per l’infanzia nei formati cartaceo, digitale e audiolibro. Alla scrupolosa selezione sui contenuti, unisce la cura del prodotto un tutti i suoi aspetti, compreso il design, evidenziando che il libro stesso è un oggetto d’arte.
Enrico Pettinao – Servizi di chatbot
Un chatbot è un software che simula ed elabora le conversazioni umane, scritte o parlate, per fornire automaticamente risposte immediate e precise. Enrico Pettinao propone lo sviluppo di una piattaforma per la gestione automatizzata e semplificata di chatbot e conversazioni vocali sui dispositivi che supportano Google assistant, sincronizzando in automatico prodotti, ordini e utenti – degli e-commerce o gestionali – per metterli a disposizione degli utenti nei vari canali di comunicazione. Gli utenti potranno interagire con i servizi di intelligenza artificiale o attraverso le pagine Facebook dei vari brand o invocando l’assistente vocale personalizzato attraverso il comando vocale “Ok Google, parla con #nome brand#”.
Riccardo Augusto Cattafi – Dark Kitchen NAWë BONà
L’idea di impresa si sostanzia nella gestione di una Dark Kitchen (ovvero una cucina “senza ristorante”, che lavora solo sul delivery) con spaccio di panini venezuelani fusion (arepas) e prodotti alimentari confezionati artigianali. Il progetto NAWë BONà esprime il desiderio di due giovani padovani (Cattafi ed il suo socio) di portare alla comunità di Padova un pezzo di storia, gusti ed emozioni autentici, rispecchiando nelle proposte chiari segni culturali provenienti da ogni angolo del mondo.
Martina Bertoncin – Wine bar
Propone un compendio tra un wine-bar/enoteca e la cicchetteria (termine veneto per indicare luogo dove si consumano i ‘cicchetti’ ossia finger food salato) dove il cliente può degustare vini o birre del territorio ma anche sperimentare la degustazione di prodotti di altri territori.