Sartoria, fiori, yoga e un ospedale per gli orsetti: al via “Meantime”

Sartoria, fiori, yoga e un ospedale per gli orsetti: al via “Meantime”

Dall’ospedale degli orsetti al laboratorio sartoriale, dal mercatino dell’usato all’attività che unisce fiori e yoga. E c’è anche una mamma che si è reinventata creativa per bambini, aprendosi una seconda chance nel mondo del lavoro. Sono cinque le vetrine che riapriranno, nel centro storico di Cittadella, grazie al progetto Meantime, proposto da Cescot Veneto, ente di formazione di Confesercenti, insieme al Comune di Cittadella. La prima fase del progetto ha visto la mappatura di tutti gli sfitti commerciali nella zona del centro storico: ne sono risultati una trentina. Dei proprietari di questi negozi, cinque hanno aderito alla proposta di Cescot, concedendo lo spazio al progetto, in comodato gratuito, per dieci settimane. A novembre scorso si è quindi aperto il bando (Re-open) per trovare le attività da inserire in queste cinque vetrine. La risposta è stata ottima, tanto che la speranza, ora, è che l’iniziativa possa continuare raccogliendo un più ampio consenso da parte dei proprietari. Per il momento sono state selezionate cinque attività commerciali o artigianali in grado di valorizzare e arricchire il contesto in cui andranno ad inserirsi.

Progetto pilota

«Meantime» spiega Valeria Pluti, manager del distretto del commercio di Cittadella – «è un progetto pilota: Cittadella e il suo distretto sono una realtà molto interessante, che in passato non aveva avuto grandi problemi legati ai vuoti commerciali ma ultimamente la situazione è cambiata. Ci siamo quindi attivati come distretto del commercio, che unisce in partenariato pubblico e privato sotto la guida di un’unica regia, condividendo obiettivi e azioni attraverso progetti di cofinanziamento».

«Siamo partiti a fine estate» continua Roberta Re, coordinatrice del progetto «con la mappatura dei vuoti commerciali in centro storico. Questa prima fase ha visto il coinvolgimento attivo dei proprietari e di tutta cittadinanza, perché Meantime vuole essere un progetto comunitario. In un secondo momento abbiamo dovuto intercettare le proposte. Abbiamo realizzato dei laboratori che, vista la situazione sanitaria, si sono svolti online. Quindi abbiamo aperto il bando Re-open, che si è chiuso il sei novembre scorso e ha visto un’ampia partecipazione. Alla scadenza abbiamo stilato una graduatorie e selezionato le cinque migliori proposte. Il periodo di partenza doveva essere quello prenatalizio, ma poi per ovvie ragioni non è stato possibile. Ora, quindi, speriamo che le attività possano aprire verso primavera, auspicabilmente sotto Pasqua. E confidiamo anche di poter aumentare il numero di spazi sfitti disponibili per aiutare nuove attività».

Rilanciare il mercato delle locazioni

«Si tratta di un’azione concreta che stiamo portando avanti nei Distretti del Commercio per incentivare il recupero dei vuoti commerciali e rilanciare il mercato delle locazioni» ha spiegato Alessandra Trivellato, Responsabile Sviluppo Confesercenti «Qui a Cittadella abbiamo dato avvio ad un percorso che unisce gli interessi delle imprese e dei commercianti insieme a quelli dei proprietari di immobili, perché un negozio chiuso è un danno enorme per tutti che ricade sull’intero sistema città. “Se chiude il commercio, chiude la città” diceva un nostro vecchio slogan oggi sempre attualissimo; noi vogliamo città sane, illuminate e vive».

«Cittadella si interroga e guarda al futuro» chiosa l’assessore al Commercio e alle attività produttive di Cittadella, Filippo De Rossi. «Il progetto Meantime mette insieme domanda e offerta, e ascolta l’intermediazione. Va alla ricerca di proposte originali e innovative da inserire nel nostro distretto del commercio, mette assieme tanti operatori sociali. Non solo proprietari di immobili, ma anche operatori economici e agenti di intermediazione. Li ascoltiamo e cerchiamo di farli dialogare, per il futuro del nostro centro storico e del nostro distretto. Il commercio che vive è segno di una comunità che vive».

Ecco le cinque attività di prossima apertura. Il “temporary store” durerà dieci settimane e darà occasione ai cittadini di riscoprire, al contempo, vetrine ed angoli di città che erano rimasti a lungo dimenticati.

Fiori e Yoga

Aurora Pavan ed Edoardo Tagliapietra presentano questo innovativo connubio: lei è specializzata in allestimenti floreali per feste ed eventi, lui è maestro di yoga e aiuterà i clienti a vivere pienamente l’esperienza sensoriale che colori e profumi possono offrire.

Ale Soft Craft

Alessia Antonello è mamma di due bambini. Soprattutto dopo la nascita del secondo ha riscoperto il piacere del cucito, prima per sé stessa e poi iniziando a vendere alcune delle sue creazioni. Nel progetto Meantime ha visto l’occasione per venire allo scoperto e mostrare il proprio lavoro. Realizza abiti, bavaglini, kit asilo e molto altro.

Love Couture

Carolina Tessarolo è una giovane creativa: ha un laboratorio sartoriale dove realizza abiti e accessori di vario tipo. Ogni articolo è un oggetto unico, pensato (quasi) su misura per il cliente.

Angoli di Mondo coop sociale

La cooperativa opera a Padova da 35 anni, sia nel commercio equo e solidale sia nel recupero dell’usato. A Cittadella si occupa solo di commercio equo e solidale, e questa poteva essere l’occasione buona per portare in centro anche il mercato dell’usato: un’idea che ben si sposa con il progetto stesso, unendo il riutilizzo di spazi vuoti con la valorizzazione di oggetti che, altrimenti, diventerebbero rifiuti.

Ospedale degli orsetti

Da un’idea di Laura Cavestro, titolare di Civicovent8, nasce “L’ospedale degli orsi, quanti bimbi sono accorsi”. Un laboratorio creativo dove la protagonista è la macchina da cucire: qui i bimbi possono portare i loro pupazzi più vecchi e malconci, a cui tuttavia non vogliono dire addio: ne usciranno in forma smagliante.

Collaborano a questo progetto anche le signore del Centro Servizi per Anziani di Monselice, dove Cavestro ha attivato una “Officina Creattiva”. Le signore stanno realizzando, attraverso il riuso di lana di scarto, le copertine per i letti dell’ospedale degli orsi, realizzati anch’essi con legno riciclato.

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